Risarcimento per grave errore medico: una storia vera di "Malasanità"
A volte può sembrare quasi surreale il numero di errori e omissioni alla base dei cosiddetti episodi di malasanità
E le conseguenze, al di là dell'esito di un significativo risarcimento per grave errore medico, cambiano la vita di una persona sia nel breve che nel lungo termine...
Il caso risale all’autunno 2012 in provincia di Bari: l’assistito, a seguito di dolore presente da quasi un anno alla spalla sinistra, si sottopone a diversi accertamenti. Tra questi una risonanza magnetica al torace. La stessa evidenzia, in corrispondenza del peduncolo artero-venoso della regione ascellare sinistra, presenza di formazione rotondeggiante del diametro di circa 19 mm e segnale di tipo fluido.
I passaggi ospedalieri successivi
Si consiglia così ecodoppler regione ascellare dalla quale si evince: “presenza in sede retro claveare sinistra di formazione nodulare di 23 mm di diametro che contrae stretti rapporti con le strutture vascolari“.
Ne consegue relativo ricovero e conseguente intervento chirurgico di neo formazione in sede claveare sinistra.
Lesione indovata tra le fibre del plesso brachiale.
Dal giorno stesso dell’intervento il paziente ha presentato impotenza funzionale dell’arto superiore sinistro, con associata parestesia. Assenza di movimento di estensione del polso e delle dita, deficit del movimento di estensione del gomito. Ipoestesia tattile superficiale di arto superiore sinistro.
Lo studio degli atti
Dallo studio degli atti si evincono evidenti e gravi responsabilità dei sanitari che, in presenza di formazione di 2,3 cm, di natura non chiarita:
- intervengono pressoché “alla cieca” su una neoformazione non meglio identificata;
- raccolgono il consenso all’atto chirurgico, senza adeguata informazione del paziente, né una reale diagnosi della patologia;
- omettono di compilare (o smarriscono) la scheda operatoria;
- escludono le possibili (altre) varie alternative terapeutiche;
- non utilizzano la registrazione elettromiografica intraoperatoria, così come consigliato dalla letteratura scientifica;
- non si rendono conto, evidentemente, di aver sezionato accidentalmente il tronco nervoso;
- nell’immediato non provvedono a inserire un innesto autologo a livello della lesione, così come consigliato;
- non informano il paziente della lesione iatrogena.
- Danno di tipo biologico temporaneo al 75%, 360 giorni circa
- Biologico permanente, da responsabilità sanitaria, pari al 38%
- Danno patrimoniale temporaneo pari ad anni 1 d’invalidità Temporaneo Totale, trattandosi di artigiano di 56 anni all’epoca dei fatti
- Ulteriore danno patrimoniale permanente di responsabilità sanitaria pari al 35%, in relazione all’attività lavorativa del danneggiato
La struttura ospedaliera liquida € 420.000 per sorte capitale, oltre onorari professionali.