Emergenza Coronavirus: Studio Primi è sempre e comunque dalla parte della Buona Sanità. Facciamo i nostri più sinceri auguri al viceministro Sileri.
“In questo momento stringiamoci tutti, attorno a coloro che lavorano negli ospedali: ai medici che per anni sono stati denunciati, vessati, non pagati… Un’occasione per rigenerare il Servizio Sanitario Nazionale una volta per tutte e far sì che quel che è stato sofferto negli anni scorsi non accada più, né al nord né al sud.”
Ogni anno il prestigioso Legatum Institute pubblica un rapporto sull’indice di prosperità a livello globale
Rispetto all’ultimo rapporto disponibile, l’Italia, come punteggio complessivo, occupa la trentesima posizione, si piazza cioè al 30° posto al mondo su 167 nazioni prese in esame.
Ma è tra i primi venti al mondo per la sanità
Tuttavia, analizzando le singole voci, ci accorgiamo che il punteggio specifico attribuito alla Salute (Sanità pubblica) la colloca al 17° posto. Considerate che in nessun altro indicatore di qualità il nostro Paese consegue un punteggio altrettanto lusinghiero.
E questo, visto che in Italia dal 23 dicembre 1978 esiste il Servizio Sanitario Nazionale, ovvero un sistema completamente pubblico, a testimonianza di quanto la nostra nazione ancora oggi sia impegnata a garantire ai pazienti qualità e accesso universale alle cure.
Un serio esame da superare
L’emergenza del Covid-19 (Coronavirus), pur con tutte le variabili regione per regione e con una situazione in continuo divenire – in un contesto internazionale in cui assistiamo a modalità molto eterogenee di reazione a questa epidemia – ci dirà meglio e più di tante inutili parole quanto può essere forte la nostra Sanità pubblica.
Di certo condividiamo pienamente gli appelli del premier Conte, del ministro della Salute Roberto Speranza e del suo vice dott. Pierpaolo Sileri (al quale rinnoviamo i nostri più sinceri auguri di pronta guarigione dopo aver appreso della sua positività al Covid-19) a stare tutti quanti dalla parte del personale medico e sanitario, impegnati in una lotta contro il nuovo nemico rappresentato dal virus Covid-19 e al tempo stesso per continuare a garantire le altre cure sanitarie non rinviabili.
Una professione da amare più di altre
In situazioni come queste viene più volte evidenziato il carattere eroico di medici e infermieri che sono naturalmente i primi a rischiare il contagio, contrapposto alle tante volte in cui gli stessi sono accusati e fatti oggetto di vere e proprie denunce quando si parla di Malasanità.
Il nostro impegno per il bene della sanità
Al riguardo, avendo anche la “M” di Malasanità tra le lettere che compongono il nostro acronimo P.R.I.M.I. ci sembra importante proprio in questo momento chiarire un punto determinante. In tutte le professioni è importante riconoscere il merito e la competenza, a dispetto dell’impreparazione e dell’approssimazione – perché solo da qui può scaturire uno sviluppo sano, sostenibile e non degenerato della nostra società. A maggior ragione riteniamo vada difesa a spada tratta (e noi ci mettiamo anche tanto di scudo!!) la Buona Sanità.
Il rapporto quotidiano con le persone
Nel nostro lavoro di ogni giorno, solo per fare un esempio, in presenza della persona che, quasi sempre arrabbiata, ci interpella con l’idea di “partire in quarta” e denunciare un medico o un ospedale per una richiesta di danni, il nostro ruolo è prima di tutto quello di riportare una tranquillità d’animo. Quindi verificare l’effettiva attendibilità delle problematiche, ove realmente esistenti. In seconda battuta, rispetto all’agitato fantasma della denuncia, il nostro lavoro consiste proprio nel risolvere il più possibile qualunque questione per via stragiudiziale.
Mettersi prima di tutto nei panni del medico
Per noi è importante spiegare ai clienti che in molti casi i problemi a cui sono andati incontro nelle strutture sanitarie dipendono in gran parte da aspetti organizzativi generali, carenza di risorse e altri aspetti più complessi, quasi sempre affrontati senza la dovuta presa di responsabilità, per cui medici e infermieri si ritrovano spesso a dover far fronte con mezzi inadeguati a richieste ben più impegnative. Basti pensare all’attuale situazione delle unità di terapia intensiva disponibili in Italia per fronteggiare il Coronavirus, paragonate con i numeri (per numero di abitanti) di cui ad esempio dispone la Germania.
Un interesse comune
Questa è la nostra idea di professionalità e di rispetto altrui, ancor più se si tratta di una professione così delicata come quella medica. La priorità della tutela dei diritti del cittadino-paziente in realtà dev’essere un interesse di una realtà come la nostra così come di una struttura medico-sanitaria.
Come dei whistleblower per una Buona Sanità
Occuparsi di Risarcimento danni per casi di Malasanità per noi equivale oggi ad assumere una funzione simile a quella sempre più incoraggiata a livello europeo del cosiddetto “whistleblower”, colui che persino dall’interno di una struttura dovrebbe avere il coraggio di denunciare eventuali storture o prassi scorrette.
Per questo siamo i Primi a fare il tifo per medici, infermieri e personale sanitario in prima linea nell’emergenza Coronavirus, perché questa volta più che mai vinca la Buona Sanità!