In questo articolo prendiamo in esame quello che può succedere quando un sinistro stradale coinvolge una persona anziana e c’è un’offerta di risarcimento da parte della compagnia di assicurazione considerata troppo bassa.
La dinamica dell’incidente stradale
L’incidente in questione ha avuto luogo in Veneto, non lontano da Padova, nel 2012. Una signora di 82 anni stava attraversando regolarmente la strada sulle strisce pedonali, quando viene violentemente investita da un’auto in retromarcia. L’impatto la fa sbalzare all’indietro di quasi 20 metri. Il referto del Pronto Soccorso dichiara un trauma cranico commotivo con preesistenti disturbi circolo-cerebrali, una frattura scomposta e pluriframmentaria metaepifisaria prossimale dell’omero sinistro e una frattura composta epifisaria distale del radio. La signora rimane in ospedale per circa 30 giorni.
Come comportarsi se l’offerta di risarcimento dall’assicurazione è ritenuta bassa?
In seguito, dalla compagnia di assicurazione arriva un’offerta di indennizzo, che riconosce un danno biologico, quindi limitato alle sole condizioni fisiche della persona dopo l’incidente, pari a 29.000€. È chiaro che, anche in base alle tabelle nazionali di riferimento sull’aspettativa media di vita delle persone, questo tipo di valutazione è alquanto condizionato anche dall’età avanzata della persona vittima di incidente.
Cosa fare se una richiesta di risarcimento danni viene sottostimata
La signora non si ritiene soddisfatta da tale offerta di risarcimento e pertanto ci incarica di inviare risposta negativa alla compagnia di assicurazione. Intanto, con l’ausilio dei nostri periti e consulenti medici legali, cerchiamo di definire una più adeguata entità per questo risarcimento.
Come calcolare il danno biologico e il danno patrimoniale in una persona anziana vittima di incidente
Nella valutazione specifica che effettuiamo, infatti, al danno biologico di partenza va aggiunto un danno patrimoniale da perdita di capacità lavorativa specifica. La signora, infatti, pur se di 82 anni, fino al momento del sinistro conduceva una normale vita da casalinga autosufficiente e non coniugata. La perdita di questa condizione ha già di per sé un valore quantificabile in 8.000€ annui. L’incidente costringe infatti la signora a farsi assistere dall’unica sorella in vita, a sua volta 80enne, in quanto impossibilitata economicamente ad assumere una badante. L’eventuale assunzione di una colf per un aiuto nello svolgimento dei lavori domestici, considerando un costo lordo di 800€/mese, equivale a 9.600€ per anno.
Dall’iniziale offerta di risarcimento troppo bassa dell’assicurazione all’effettivo risultato finale
In conclusione, sommando l’aggravamento del punto percentuale del danno biologico con le suddette valutazioni di danno patrimoniale, e portando il tutto ad altri 2 anni di vita, così da raggiungere il parametro di riferimento dell’aspettativa di vita media della popolazione femminile in quel momento (quasi 84 anni e mezzo), con la compagnia di assicurazione riusciamo a definire e far accettare un risarcimento finale di 69.000€. Importante, oltre all’entità del risultato conseguito, sottolineare che – nel massimo interesse della nostra assistita – abbiamo risolto la pratica interamente in fase stragiudiziale. Il risarcimento è arrivato cioè entro 365 giorni dall’incidente, considerando che il solo iter medico ne ha richiesti circa 150.